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Chi Sono

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Il lavoro sporco qualcuno lo dovrà pur fare ;-).

vasco barbieri

Vasco Barbieri, in arte Bolasco, perché la mia bisnonna si chiamava così. Lo scelsi perché è stata la persona più concreta della mia famiglia e delle sue parole ricorderò sempre: “Vasco, qualunque cosa tu faccia, come mettere a posto una camera, ricorda, si comincia sempre da un angolo”.

Oggi ho 3 anni, sono nato d’estate, in Agosto, e sono cresciuto con due genitori divorziati. Una madre gallerista ed un padre avvocato che rispettivamente mi hanno influenzato verso la ricerca dello straordinario e l’organizzazione del quotidiano.

Da piccolo sembravo portato per la matematica. Poi a 7 anni sono caduto dal secondo piano provocandomi un trauma cranico che mi ha costretto ad un coma di 20 giorni, di cui conservo il ricordo di immagini spirituali molto forti. Mi si abbassò molto la vista e smarrii la memoria dei primi anni, dovetti quindi ricominciare a vivere a partire da un altro senso. Vedevo le frequenze, i colori, le auree (?) delle persone che mi stavano intorno. Per cui appena fui lasciato davanti ad un pianoforte iniziai ad esprimere le mie sensazioni attraverso la musica. Piacque.

La mia famiglia credette nel mio potenziale e mi mandò a studiare, nell’estate del ’93, musica in America… esperienza che ha influenzato il mio rapporto con la ‘teoria ufficiale’.

Dopo aver continuato a studiare musica alle elementari, già dalle medie suono in case private intrattenendo amici e conoscenti durante feste e ritrovi. Ma non credo in me stesso, lo faccio soltanto per diletto, provo a diventare come gli altri.

Alla fine del liceo però, non capacitandomi dei motivi del generale vivere sociale, studio prima recitazione ottenendo il diploma in Actor Studio presso la D’Abbraccio a Roma. Divento poi Dottore in Filosofia laureandomi con una tesi triennale in Estetica musicale sul rapporto fra Kandinky e Schoenberg, dal titolo “La Crisi del Silenzio”, in cui approfondisco l’aspetto sinestetico dell’arte. Poi con una tesi quinquennale in Filosofia della Comunicazione intitolata “Dal concetto al Soggetto“, provando a capire l’essenza della comunicazione, traendo dalle ricerche di Raimon Panikkar, concludo essere una com’unic’azione, ossia una azione condivisa, empatica.

  Le Mat - primo concerto.

Inizio a lavorare allora come informatico, web master, per il sito della galleria di mia madre, prima, poi per una guida turistica. Nel frattempo mi occupo di sistemare la biblioteca di mio padre e di organizzare la comunicazione e le opere per un artista. Quello che m’interessava capire è perché e come si organizzasse la conoscenza. Non avendo ottenuto quello che volevo poiché mancava puntualmente il fattore umano nella sistematizzazione ontologica, sono tornato ad occuparmi di musica.

Così, messo insieme il materiale dei miei concerti universitari e le locandine che per gioco mi avevano fatto degli amici, mi apro un sito personale con cui introduco il mio modo di fare musica e m’invento un metodo per insegnarla.

Vengo da una famiglia di artisti, nel senso che ognuno ha provato a mettere del proprio per rendere speciale la sua attività.

A parte mio nonno e la mia bisnonna, l’altra, che erano musicisti, e mia nonna che fece il possibile per non farmelo diventare (spronando il mio spirito, al tempo adolescenziale, a fare l’esatto contrario), faccio il musicista perché non avrei potuto fare altrimenti.

Nonostante con gli anni mi sia reso conto della difficoltà e solitudine a cui questa missione mi avrebbe costretto, dopo l’ennesimo colloquio per pagare un affitto, a cui venivo respinto, decisi d’investire totalmente in quello che non sarei potuto non essere: un interprete di questa realtà. In questo modo ho deciso di collaborare a ridisegnare il mondo che, ogni giorno di più, mi sembra più ampio.

Così, tra i fumi del dubbio e la totale assenza di una prospettiva, con in mano una bussola che girava a vuoto, ho scelto di fare il corsaro. Il musicista, l’alchimista delle frequenze, perché sono sicuro che ridando credito alla percezione dell’ascolto, aldilà di quest’epoca mediatica dell’immagine, si possano svelare nuovi territori e prospettive in grado di accogliere ed offrire possibilità a tutti.

Oggi insegno Pianoforte Intuitivo, ho un canale Youtube su cui pubblico i live dei miei concerti, ho una pagina Facebook con cui aggiorno riguardo ai miei studi sulla musica e la musicoterapia.

La mia musica, in maniera Pop per arrivare a tutti, scaturisce in quei momenti quando, solo davanti al pianoforte, provo a fare il punto e a farmi coraggio. Emblematici perciò titoli come Belive, Convert, Take it easier, Hey, Love Remains, …

Mentre in cantiere sto ultimando i preparativi per il mio primo album “The Turtle“, scaturito dal metaforico racconto di una tartaruga che rinuncia al suo guscio per iniziare a volare, continuo a scrivere canzoni.