Pianoforte Intuitivo

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Il pianoforte intuitivo è un’attitudine. Un’attitudine allo strumento così come alla vita.
La parola chiave, ovviamente, è Intuizione. Intu-ire, o, detta all’inglese,
into here: andare nel qui. Alla base di questo ‘andare dentro’ c’è la passione provocata dalla simpatia verso il mondo, lo strumento musicale o ciò che ci sta davanti.

L’allievo arriva da me ed io gli chiedo “Cosa vuoi suonare?”.

Tutti abbiamo bisogno di punti di riferimento con cui confrontarci, per questo esiste la teoria. Ne esistono infinite, tante quante sono i modi in cui è stata interpretata. Qualunque lettura ne farete, ci sarà sempre una comprensione personale del mondo e della musica.
Per questo ho inventato il Pianoforte Intuitivo, perchè si fonda sulla persona, si costituisce ad personam.

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Si parte dunque dalla volontà, dalla propria volontà. “Cosa vuoi suonare? Da dove vuoi cominciare?”.

Quando mi chiedono che strumento suono rispondo che “vengo suonato dal pianoforte”. Questo “intuitivo”, infatti, è un percorso “introspettivo”.

Io sono dell’idea che alla teoria si arrivi o, anche, ci si faccia accompagnare. A bisogno, si chiede al maestro, che con una falcata sempre più ampia, ci accompagnerà verso la nostra libertà musicale.

Suonare uno strumento richiede certamente tecnica, esercizio, costanza e persino severità….. mi è sempre sembrato però che a se stessi, a suonare se stessi, si arrivasse soltanto alla fine.

No. Con me si comincia da Sé. La teoria, il mondo, le canzoni che si suonano, diventano così un modo per svelare e manifestare il proprio ‘vero sè’.

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La teoria a cui facciamo riferimento perciò è quella che già conosciamo, quella intuita da Pitagora, delineata da Bach, amplificata da Beethoven.

Oggi, inoltre, col fiorire del Jazz, della musica Pop e delle sperimentazioni, dato il bisogno e la voglia di empatizzare con sempre più ascoltatori, la teoria si è andata apparentemente semplificando.

Un mio amico l’altro giorno mi ha persino raccontato di aver visto un libro di musica classica scritto con accordi…. per sottolineare come oramai ogni nota è intesa come un rapporto, una relazione, una conseguenza.

Quando la prima volta poggiamo la mano sul pianoforte e suoniamo la prima nota, entriamo in un dedalo di riferimenti in cui possiamo districarci attraverso l’ausilio della teoria e, più importante ancora, consentendo alle note di rivelarci alcuni nostri personali rapporti emotivi che prima non conoscevamo, o non avevamo ancora trovato il modo per esprimerli.

Lasciamoci suonare dunque. Lasciamo che le nostre dita diventino lo strumento attraverso cui le nostre esperienze si colorano.

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Il Pianoforte Intuitivo, dunque, si basa sull’intuito, sull’abilità di cogliere ed inventarsi rapporti.
Si comincia dall’orecchio, dall’ascolto. “Il suono è armonico? Che relazione c’è fra queste due note?”.
E così, lentamente, insieme, ricostruiamo l’accordo, capiamo in che tonalità siamo ed impariamo a muoverci liberamente all’interno delle regole indispensabili per ottenere i risultati desiderati.

In questo modo siamo noi ad inventarci le regole, a riconoscerle, ad accettarle, accertarle. In questo modo è l’allievo il primo a suonare quello che vuole e nel modo in cui lo vuole.
Libertà musicale, che comincia dall’ interpretazione dei propri desideri e si sviluppa attraverso l’espressione musicale di se stessi atterverso le proprie scelte. Il Pianoforte Intuitivo come possibilità di vedere, di scegliere, di cambiare….. di crescere.

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Un gioco che si caratterizza progressivamente al nostro giocarci: più tempo gli dedichiamo, più possibilità abbiamo.

Tono Tono Semitono, dai Beatles ad Erik Satie, dai Jethro Tull ad Yann Tiersen, passando dalle scale maggiori a quelle minori, scoprendo il significato del pentagramma ed i posti delle note.

Un gioco con regole, teorie che si sviluppano e cambiano a proprio piacimento, a seconda dell’obiettivo che ci si pone.
Ogni accordo che, se variato un po’, apre contesti ed ambientazioni diverse, con propri panorami ed orizzonti, con proprie ombre e propri significati.

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Portate una canzone e cominciamo da lì.