freenoting

MUSICA MAGISTRA VITAE

Rock&Resilienza.

Come la musica insegna a stare al mondo

Due termini apparentemente contrapposti, eppure Paola Maugeri ricorda come avere capacità di adattamento e rispettare i propri principi non sempre si escludono a vicenda.

Se da una parte, infatti, Rock significa esprimere se stessi e Resilienza capacità di trasformare l’ambiente in qualcosa di propositivo, accostati risaltano come sia grazie ad un ambiente diverso che si sviluppa una propria maturità ed indipendenza.

 

Paola Maugeri

 

E questo è ciò che è successo a Paula Maugeri che con il suo libro Rock&Resilienza. Come la musica insegna a stare al mondo, edito da Electa Mondadori, ci racconta di quel percorso che, causa l’inassertiva ed impotente Catania della sua infanzia, l’ha spronata ad indagare su come le grandi star abbiano commosso il mondo.

“La vita di un artista è come vivere sullo Sputnik per mesi mesi e mesi. Gli artisti sono esseri umani come noi, con valori, principi, e dietro la costruzione di ogni successo c’è un duro lavoro.”

“I Beatles non sarebbero diventati i Beatles se come unico faro avessero avuto il successo. Sono diventati ciò che sono perché avevano qualcosa da dire. Come i Radiohead, come gli Who, se avessero avuto un manager che li pompava ininterrottamente e pretendeva da loro subito sempre il meglio, sarebbero implosi tempo fa”.

 

freenoting

 

La sua è una confessione che, date le sue esperienze, l’ha portata a criticare il mondo dello show contemporaneo, il mondo del successo tutto e subito.

La sua preoccupazione è che la musica non assolva più il ruolo maieutico di far crescere le persone, bensì soltanto d’intrattenere mentre si sta al volante, nei centri commerciali, di consolare in mezzo alla confusione contemporanea. “Una volta c’era più tempo, di conoscersi, di presentarsi, di instaurare un rapporto di fiducia”. Oggi agli occhi dell’autrice, che ancora brillano di sogni e di speranza, la musica sembra aver perso il ruolo di accompagnare alla maturazione i ragazzi e gli occhi che ancora cercano il cielo. Oggi è soltanto estraneamento, accompagnamento, serve a distogliere da quell’irrefrenabile rush in cui la ricerca del profitto inghiotte ogni giorno costringendo ad un intorpidimento alienante.Oggi non ci s’incontra più, neanche con se stessi!”.

“Durante un live da solista, mentre Eddie Vedder parlava di Imagine chiedendosi se sarebbe potuta essere ancora d’ispirazione, in cielo è passata una stella cometa”.

 

 

Sarà stato John Lennon o il caso? O il cielo che si stava commuovendo?

 

La sua critica è rivolta quindi alla velocità, all’immediatezza del risultato a cui la tecnologia sta abituando “rendendoci tutti analfabeti culturali”.

In un’intervista a Tom Waits gli chiese che cosa ne pensasse dell’IPod, e questi non sapeva neanche cosa fosse. In questo modo critica direttamente lo stile di crescita e di ascolto, la possibilità di trovare subito e soltanto ciò che si cerca.

“Se vuoi ascoltare una canzone, ti ascolti prima tutto l’album!”.

 

Magari rallentando, facendo più attenzione ai paesaggi ed ai percorsi, si scoprirebbe di essere un po’ tutti artisti, ognuno con una prospettiva aldilà di quell’inebetita e passiva sordità a cui sta abituando l’ininterrotto aumento di bpm.

 

rising bpm